sec.XVI - Qui è il palazzo omonimo, oggi sede del Senato del Regno,
che sorge sulle case dei Crescenzi, delle quali ancora esiste la
torre restaurata da poco. il palazzo ebbe origine ai tempi di Sisto
IV, il di cui tesoriere, Sinulfo di Castell'Ottieri, vescovo di
Sutri, approfittò di un'area libera per costruire la sua
dimora, che con molte modificazioni divenne l'attuale palazzo Madama.
Con la morte di Sinulfo s'iniziò il possesso dei Medici,
che dapprima presero il palazzo in affitto e poi lo acquistarono,
e forse vi tennero banco. Vi dimorarono il card. Giovanni (Leone
X), iI card. Giulio (Clemente VII), Caterina (regina di Francia)
e Margherita d'Austria, vedova di Alessandro de' Medici, soprannominata
Madama, che diede il nome all'attuale palazzo e piazza, cambiando
così l'antico di piazza Lombarda.
Questa piazza allora comprendeva anche l'area, poscia occupata da
piazza San Luigi dei Francesi; ed era così detta per gli
stabilimenti quivi eretti dai monaci di Farfa, che si reggevano
col giure longobardo. Nel sec. XVIII la proprietà del palazzo
passò dai Medici ai Lorenesi, succeduti ai primi nel granducato
di Toscana, dai quali nel 1760 l'acquistò Benedetto XIV con
60.000 scudi, per la Camera Apostolica, trasferendovi la sede del
Governo.
In questo adattamento furono demoliti un grande arco
e dei muri, che sorgevano nella corte orientale del palazzo e che
appartenevano alle antiche terme
di Nerone poi Alessandrine. Detti avanzi, che estendevansi anche
nel centro della piazza, erano dal volgo detti Coscie delle Terme.
Ricorderemo come la casa privata di Alessandro Severo era fra le
piazza Navona e della Rotonda e che egli la fece demolire, riducendo
l'area a boschetto annesso alle sue terme.
Nel 1852 il palazzo divenne residenza del Ministero delle Finanze
e della Posta (che nel 1870 fu di nuovo trasportata a piazza Colonna
sotto il portico
di Veio), e dal suo balcone centrale si estraeva il lotto; dal 1870,
come si è detto, è sede del Senato; e l'attuale sala
delle sedute fu costruita sull'area del cortile dell'ex Posta, con
architettura del Gabet. Pasquino avendo appreso, che Galli ministro
delle Finanze aveva tolto la Posta da piazza Colonna per collocarla
nel cortile del palazzo Madama, osservò:
'Ogni popol d'ogni razza
ha la Posta nella piazza
Galli, che ha cervel sottile,
confinolla nel cortile.'
Incorporato nel palazzo dal lato di via San Luigi dei Francesi,
era l'Oratorio detto del Salvatorello o San Salvatore alle Terme,
consacrato da Gregorio I (509-604) e così detto dal busto
marmoreo del Salvatore che era sulla porta, e che le guide di un
tempo dicevano avesse le sembianze di Cesare Borgia; qui ora è
la Posta del Senato.
Sulla facciata
del palazzo, fino a poco fa, si osservava una lastra rettangolare
murata all'altezza del primo piano prospiciente la piazza San Luigi
dei Francesi con sculture
rappresentanti un tronco di palma che sosteneva un libro aperto,
compassi e altri strumenti di geometria e musica, il tutto in travertino
lavorato molto finemente, che il Gnoli crede siano avanzi di quel
tempio rotondo, cominciato e non finito, che sorgeva nei pressi.
Da piazza Madama fino a piazza Lancellotti era nel sec. XIV la contrada
detta Scortecchiara, ossia il quartiere dei conciatori (li pelli
che poi si trasferirono a San Bartolomeo dei Vaccinari.
Blasi