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Il Portico d'Ottavia

Fontana delle Tartarughe
Portico d'Ottavia
Fontana delle Tartarughe

Dalla stessa parte del Circo Flaminio esistono avanzi del portico di Ottavia, che Augusto fece edificare in nome della sua sorella Ottavia 176. Entro lo spazio circoscritto da questo portico stavano due tempj, l'uno dedicato a Giove e l'altro a Giunone; siccome si trova principalmente disegnato nella lapide dell'antica Pianta di Roma antica N. XXIX. che ci rappresenta quasi per intiero questo fabbricato. Per quanto si deduce da Vellejo Patercolo, sembra che questi due tempj coi loro portici particolari, ossiano peristili, siano stati edificati da Metello Macedonio; 177 per cui Vitruvio nel citare per esempio dei Peripteri il primo dei suddetti tempj, lo dice posto nel portico, che in allora probabilmente dal nome dell'edificatore dei tempj, si chiamava ancora di Metello178. Avanti il prospetto di questi due tempj vi stavano le statue equestri che Metello trasportò dalla Macedonia, secondo quanto scrive lo stesso Vellejo, ed il piantato di queste si trova disegnato nel suddetto frammento della antica Pianta di Roma. A S. Angelo in Pescaria si trova esistere la parte di mezzo, che formava l'ingresso principale del recinto di questo portico, composto di sei colonne nelle due fronti; e lungo la via di Pescaria sussistono diverse colonne che componevano la parte meridionale del medesimo portico. In una delle case vicine poi si trovano esistere tre colonne del tempio di Giunone, come pure una piccola parte della cella del tempio di Giove lungo la via della tribuna di S. Maria in Campitelli. Serviva evidentemente questo portico, a motivo della sua vicinanza, per ricovero agli spettatori del teatro di Marcello in caso d'intemperie. Si trova quindi indicato da Plinio che in questo stesso portico vi stava la Scuola e la Curia di Ottavia 179. Nella nominata lapide dell'antica Pianta di Roma questa Scuola pare indicata nella parte posteriore dei detti due tempj, ed in forma semicircolare, siccome al suo uso maggiormente si conveniva. Le due figure quadrangolari che sono segnate nel termine della detta parte semicircolare, l'una avrà evidentemente rappresentata la Curia, e l'altra la Libreria, che da Plutarco e da Dione si dice edificata da Ottavia in onore di Marcello, ed abbruciata sotto Tito.