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Mausoleo di Augusto

Mausoleo di Augusto
Mausoleo di Augusto

Circa nel mezzo del Campo, ed in corrispondenza della fronte del Panteon, vi era il celebre sepolcro che Augusto stesso si fece edificare, allorchè fu Console per la sesta volta, tra la via Flaminia ed il Tevere 248. Venne questo innalzato con tanta magnificenza che superava tutti gli altri monumenti di tal genere che stavano nel Campo, e Mausoleo addimandavasi ad imitazione di quello di Mausolo in Alicarnasso 249. Rimangono tuttora considerabili avanzi di questo insigne monumento consistenti in un dupplice recinto di costruzione retticolata, il quale fu ridotto ad uso di anfiteatro stabile nei primi anni di questo secolo. Tale recinto sosteneva il tumolo sul quale stavano piantati gli alberi, che giungevano sino al vertice dell'edifizio, secondo la descrizione di Strabone. Intorno a questo, altro recinto vi era, ora intieramente distrutto ed interrato, il quale ci viene indicato dai primi topografi essere stato suddiviso in tante piccole celle, di forma circolare. Nella fronte rivolta verso il Panteon vi era l'ingresso principale formato da un piccolo portico con accanto i due obelischi che furono innalzati l'uno a S. Maria Maggiore, e l'altro sul Quirinale. Nella parte posteriore poi vi stava, secondo il medesimo Strabone, un grande bosco, nel quale vi erano praticati passeggi ammirabili; e questo bosco non poteva oltrepassare il termine della via del Corso e di Ripetta, poichè ivi esistevano altri monumenti. Nel luogo poi occupato dal detto bosco vi era stata scavata la Naumachia, nella quale lo stesso Augusto fece eseguire una battaglia navale.

Mausoleo di Augusto
Mausoleo di Augusto

Indicazione topografica di Roma antica - Luigi Canina

Mausoleo di Augusto

Ottaviano Augusto, nel mezzo quasi del Campo Marzio, eresse questo sontuoso monumento, perchè servisse di sepoltura a sè ed a' suoi. Esso era di tale magnificenza e di tanta bellezza, che meritò il nome di Mausoleo, potendosi assomigliare a quello eretto dalla regina Artemisia a Mausolo suo marito, re di Caria, che per la sua meravigliosa grandezza era una delle meraviglie del mondo. Poco dopo la sua erezione, secondo Virgilio, vennevi sepolto Marcello, e si rileva da Albinovano, che in seguito vi si collocarono le ceneri di Agrippa, di Ottavia, sorella di Augusto, di Druso, non che quelle di Germanico, di Claudio, e di Nerva, ultimo degli imperatori ivi sepolti. Correndo il secolo XII questo monumento fu mutato in fortezza: l'anno 1167, quando fu essa smantellata dal popolo romano, trovavasi in potere dei Colonnesi, e da quel tempo restò in istato di ruina. Dagli avanzi che ne restano è difficile a dare una idea della sua magnificenza, se Strabone scrittore contemporaneo di Augusto e di Tiberio, non ce ne avesse lasciata una bella descrizione. Egli dice che il Mausoleo era degno di speciale ricordo; che sopra un alto basamento circolare, costruito in marmo bianco s'innalzava un tumulo di terra coperto fino alla cima da ombrosi e sempre verdi alberi; che sulla cima stessa era eretta la statua in bronzo di Augusto, e al di sotto del tumulo stavano le celle mortuarie di Augusto, de' suoi congiunti e de' suoi famigliari; che dietro il monumento esisteva un bosco in cui vi erano degli ammirabili viali, e che in mezzo a questi trovavasi il recinto del rogo di lui in marmo bianco, piantato di pioppi e serrato intorno da cancelli di ferro. L'ingresso poi del Mausoleo era verso mezzogiorno, e veniva decorato da due obelischi di granito rosso senza geroglifici, erettivi da Claudio imperatore.

Di tanto magnifico sepolcro, oggi non resta che il nucleo del basamento, costruito con opera reticolata in tufa, essendone scomparsi affatto i marmorei massi che lo rivestivano. L'attuale diametro de' ruderi di esso basamento è di 200 piedi antichi. Si osservano ancora all'intorno le tracce di 13 camere sepolcrali, mentre la quattordicesima serviva d'ingresso alla sala rotonda che stava sotto al tumulo di terra, ed aveva un diametro di 130 piedi. La volta da cui andava coperta, e che serviva di appoggio al tumulo piantato di alberi, venne a crollare formando così un terrapieno. Attorno ad esso, sul finire dello scorso secolo, fu costruita un'arena ed un anfiteatro, ove si danno giuochi equestri, e si rappresentano drammi diurni. Gli obelischi che erano all'ingresso di questo Mausoleo, esistono in oggi sulla piazza del Quirinale e su quella di s. Maria Maggiore. Allorché nell'anno 1777, si venne a scavare il suolo, per rifabbricare la casa all'angolo della piazza di s. Carlo al Corso, di fronte, alla via della Croce, si rinvenne un superbo vaso in alabastro e diversi brani di travertino su quali leggevansi i nomi dei figli di Germano. Le parole, hic crematus est (qui fu arso) che erano scritte in marmo, indicano che l'Ustrino, o rogo dei Cesari, rammentato da Strabone, restava ivi presso; i quali oggetti esistono in oggi nel Vaticano; e si può arguire che il vaso servisse a contenere le ceneri di tutta la famiglia, meno che quelle di Caligola e delle sue germane, che sopravvissero alla strage di Tiberio.

Roma Antica e Roma Moderna

Mausoleo di Augusto
Mausoleo di Augusto