Tesori di Roma: foto di Roma gratis

SUL PINCIO

ANDREA GIDE

Il Pincio di Roma

Ciò che fa la mia gioia oggi è qualcosa come l'amore - e non è l'amore - o almeno non è quello di cui parlano e che cercano gli uomini. E non è neppure il sentimento della bellezza.

Esso non viene da una donna - e neppure dal mio pensiero. Mi comprenderai tu se dico che ciò non è altro che la semplice esaltazione della luce?

Ero seduto in questo giardino; non vedevo il sole; ma l'aria

brillava di luce diffusa, come se l'azzurro del cielo diventasse liquido e si sciogliesse in pioggia.

Sì, veramente, vi erano delle onde, dei mulinelli di luce; sul muschio scintille come gocce; sì, veramente, in questo grande viale si sarebbe detto che piovesse luce, e tra il grondare dei raggi schiume dorate restavano all'estremità de' rami.

...Quella terrazza del Pincio sembra un palco eretto dalla mano dell'uomo riconoscente, per ammirare lo spettacolo più grandioso che un Dio d'amore possa offrire alle sue creature. Sì, riconoscente, o mio Dio, che a distoglierci dalla frivola malignità e a infonderci un sacro disprezzo delle miserie, fra le quali passa insulsamente inutile la nostra vita, ci donasti questo sterminato oceano di luce, quest'aria pregna dell'olezzo dei fiori, quell'infinita ricchezza di colori e di forme in cui la nostra anima si scuote e si adora!...

Da: Les nourntures terrestres, Paris, Mercure de France, 1897