Tesori di Roma: foto di Roma gratis

ROMA

ERNESTO RENAN

Chiesa di Santa Maria in Aracoeli

Le mie prime ore di Roma furono penosissime; ma non era trascorsa una giornata che già la seduzione operava.

Questa città è un'incantatrice; essa addormenta, spossa; v'è in queste rovine un incanto indefinibile, in queste chiese, che s'incontrano ad ogni passo, una quiete, un fascino quasi soprannaturale. Lo crederete voi, caro amico, io son tutto cambiato, non sono più francese, non critico più, non m'indigno più, non ho più opinione. Non so che dire: ma è così, così vanno le cose...

Voi lo sapete, le impressioni religiose sono presso di me potentissime, e, in conseguenza della mia educazione, esse si mescolano in proporzione indefinibile agli istinti più misteriosi della nostra natura. Queste impressioni si sono svegliate qui con una energia che non posso descrivervi. Non avevo compreso ciò che è una religione popolare, sentita molto ingenuamente e senza critica da un popolo che accetta i suoi dogmi come viventi e veri. Non ci facciamo illusioni, questo popolo è cattolico come gli arabi della moschea sono musulmani...

Sono venuto in questo paese stranamente prevenuto contro la religione meridionale, avevo delle frasi belle e pronte su questo culto sensuale, meschino, sottile; Roma era per me la perversione dell'istinto religioso, e pretendevo di ridere delle superstizioni di questo paese... Ebbene, mio amico, le Madonne mi hanno vinto; io ho trovato in questo popolo, nella sua fede, nella sua civilizzazione, un'altezza, una poesia, una idealità incomparabili. Come esprimervi tutto ciò?

Da Correspondence (E. Renan a M. Berthelot, 1849-1892).