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LA PIAZZA DI SAN PIETRO

M.ME DE STAËL

Piazza San Pietro

La piazza di S. Pietro è circondata da colonne che da lontano appaiono leggiere, massicce da vicino. Il terreno che va sempre salendo al portico della chiesa, aggiunge ancora all'effetto ch'essa produce. Un obelisco di ottanta piedi di altezza, che pur sembra poco alto in presenza della cupola di S. Pietro, è nel mezzo della piazza. La forma degli obelischi da sé sola ha qualcosa che piace all'imaginazione; la loro cima si perde nell'aria e sembra portare al ciclo un grande pensiero dell'uomo. Questo monumento che venne dall'Egitto per ornare i bagni di Caligola e che Sisto V ha fatto in seguito trasportare ai piedi del tempio di S. Pietro; questo contemporaneo di tanti secoli, che nulla han potuto contro di lui, ispira un sentimento di rispetto; l'uomo si sente cosi passeggero che prova sempre un sentimento di commozione in presenza di ciò che è Immutabile. A qualche distanza, dai due lati dell'obelisco, s'innalzano due fontane, di cui l'acqua sgorga perpetuamente e ricade con abbondanza, a cascata. Questo mormorio delle acque che si ode abitualmente in mezzo alla campagna, produce in questa piazza una sensazione nuova, ma in armonia con quella che fa nascere l'aspetto di un tempio maestoso.

La pittura, la scultura, imitando spesso la figura umana o qualche oggetto esistente nella natura, svegliano nella nostra anima idee chiare e positive; ma un bei monumento d'architettura non ha, per così dire, sensi determinati, e si è colti, nel contemplarlo, da quella fantasticheria senza calcolo e senza fine che conduce così lontano il pensiero. Il rumore delle acque conviene a tutte queste impressioni vaghe e profonde; è uniforme come l'edifizio è regolare.

L'éternel mouvement et l'éternel repos. (1)

Sono così avvicinati l'uno all'altro. Sopratutto in questo luogo il tempo è senza potere; poiché ne può inaridire le zampillanti sorgenti ne scuotere le immobili pietre. Le acque che si slanciano a fasci da queste fontane sono così leggiere, così vaporose, che nelle belle giornate i raggi del sole vi producono piccoli arcobaleni dei più bei colori.

(1) Versi del de Fontanes.

- Da Corinne, 1807.