Tesori di Roma: foto di Roma gratis

SUL GIANICOLO

E. W. LONGFELLOW

Piazza San Pietro in Montorio

Sul declivio orientale del Gianicolo, detto oggi giorno Montone o Monte d'oro dalla sua rena gialliccia, sorge la fontana Paola, la più grande e copiosa delle fontane di Roma.

È un picciol tempio ionico, con in fronte sei colonne di rosso granito, con dentro un'ampia sala, e dietro un giardino con un terrazzo. Sotto lo spiazzo un torrente d'acqua derivato dagli antichi acquedotti di Traiano e dai laghi di Bracciano e Martignano, spiccia fuori in tre belle cascate e dalla vasca traboccante scorre giù pel declivio a volger le ruote di molte mulina.

La chiave di questa magica palazzina è nelle nostre mani, e una volta la settimana noi passiamo qui la giornata in mezzo alle fragranze dei fiori, al susurro melodioso dell'acqua, alle dolcezze della poesia e della musica.

Oh, come scorrono piacevoli le calde ore! Dalla bocca del Tevere ad Ostia corre frescoso l'asolo estivo; sopra di noi un ciclo senza nuvole, sotto a noi il magnifico panorama di Roma e della campagna, confinato dagli Abruzzi e dalla marina.

Gloriosa scena! Uno sguardo gittate sopra di te commuove l'anima la più torpida e strappa lagrime d'ammirazione al poeta e al pittore!

In prossimità immediata della fontana, son molti oggetti degni dell'attenzione dello straniero. Un trar d'arco giù pel declivio verso la città sorge il convento di San Pietro in Montorio, nel cui chiostro è un picciol tempio dorico rotondo, edificato sul luogo ove, secondo una antica tradizione, fu martirizzato S. Pietro. Nell'opposta direzione, la strada vi conduce sul dorso della collina e, per la porta della città, a giardini e ville adiacenti. Passando sotto un arco grandioso dell'acquedotto di Traiano, un portone ornato, a sinistra, v'introduce nella villa Pamphili-Doria, edificata sul declivio occidentale della collina, la più vasta e magnifica delle molte ville che illegiadriscono i dintorni immediati di Roma! I suoi spaziosi terrazzi, le sue statue marmoree, i suoi boschetti e viali, i suoi laghetti, le sue fontane e cascatelle le danno un'aria di regale magnificenza e di bellezza morale che rappresenta il bello ideale di una villa suburbana.

È questo il nostro ritrovo prediletto quando abbiamo passato la giornata all'Acqua Paola, ed incominciano a cadere le ombre vespertine. Quivi sediamo sull'ampio scalino marmoreo del terrazzo, contemplando lo svariato paese fino al mar vaporoso, od erriamo sotto i viali e i boschetti e lungo le rive de' pelaghetti, gittando sassuoli nelle chiare dormenti lor acque. Oh, se sapessimo soltanto quando siamo felici! Oh, potesse l'irrequieto cuore ambizioso per poco chetarsi e fruire, senza nuove aspirazioni, senza aneliti incessanti, della beatitudine presente, noi saremmo allora felici, felicissimi! Ma no; quest'indomabile umano spirito imprigionato dibatte l'ale nella sua gabbia d'oro, ha a vile i suoi getti d'argento, non vuoi chiuder l'occhio, ne raccoglier le penne; come se il tempo non fosse veloce abbastanza, i suoi alati pensieri precorrono la rapida fuga di esso, e s'adergono sulle lontane montagne, sulle nuvole vaganti del futuro, finché ripiegansi stanchi e frustati in grembo al presente!

Anche oggi io passai liete ore all'Acqua Paola, e, dal terrazzo del giardino, vidi, estasiando, il sole tramontare in un mare di liquido oro, per ispuntare in altri climi. Era meco un mio compatriota americano, e mentre stavam ragionando della patria lontana una stella tremolava come una lagrima sulle palpebre chiudentisi del giorno.