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FORO ROMANO

La Necropoli arcaica

La Necropoli arcaica (Sepulcretum)
La Necropoli arcaica (Sepulcretum)

FORO ROMANO

La Necropoli arcaica (Sepulcretum)

Sull'angolo SO del tempio di Faustina, in questi ultimi anni (dall'aprile 1902 in poi), fu scoperto a cinque o sei metri sotto il livello dell'età imperiale, una necropoli antichissima. Le tombe (finora ventitre, le quali vengono designate con le lettere A-X) contenevano cadaveri sepolti oppure ossa bruciate. Nelle tombe a cremazione, che sono le più antiche, si trova generalmente un grande vaso di terracotta entro una fossa scavata nel tufo, e coperto con piccoli pezzi di tufo.

Il vaso grande, di forma sferica od oblunga, oltre all'urna cineraria, che qualche volta ha la forma di una capanna italica, racchiude anche vasi più piccoli, spesso con dentro avanzi dei sacrifizi e del banchetto funebre.

I cadaveri seppelliti si trovano o semplicemente in fosse oblunghe scavate nel tufo, oppure in sarcofaghi di tufo o di legno: questi ultimi sono, in maniera assai primitiva, scavati in tronchi d'alberi. Che le tombe ad inumazione siano posteriori a quelle a cremazione si vede chiaramente dove una tomba rotonda della prima specie viene tagliata da una oblunga dell'altra specie. I doni funebri sono semplicissimi: i vasi di terracotta in gran parte fatti a mano, senza uso del tornio, e di cottura poco accurata. Mancano quasi del tutto i vasi importati dalla Grecia, tranne pochi dei così detti "vasi protocorinzi". La massima parte di essi è di tipo laziale, o di bucchero, con ornamenti graffiti, linee spirali o a zig-zag, ecc. Numerosi sono gli oggetti di bronzo, frammenti di armi o di oggetti di ornamento, segnatamente fibule per appuntare i vestiti; alcune delle quali sono ornate di pezzi di ambra gialla, attaccati sulla spilla. Di ornamenti aurei non vi è traccia, conforme alla legge romana (registrata più tardi nelle dodici tavole, che vietava di porre nei sepolcri dell'oro, tranne quello che avesse servito a legare i denti. Di argento sono poche fibule rinvenute nella tomba di un bambino; e inoltre si trovano nelle tombe palline di vetro, orecchini d'ambra, oggettini d'osso, ecc. Anche le tombe più recenti sono posteriori al sesto secolo; quelle più antichi rimontano all'ottavo o forse al nono secolo, e sono quindi anteriori all'anno a cui la tradizione romana ascriveva la fondazione della città, cioè il 753 av. Cr. Se le tombe appartengano ai primi abitatori del Palatino, ovvero alla città ingrandita, al Settimonzio, finora non si può accertare. Ma senza dubbio l'uso della necropoli dovette cessare allorquando la valle del Foro venne prosciugata e destinata ad essere mercato comune delle due colonie, la latina sul Palatino e la sabina sul Quirinale: ciò che, secondo la tradizione romana, avvenne nel sesto secolo IV ac.

Tratto da: Il Foro Romano - Storia e Monumenti da Christian Hülsen

pubblicato da Ermanno Loescher & Co Editori di S. M. la Regina d'Italia 1905

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