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FORO ROMANO

Colonna di Foca

La Colonna di Foca
La Colonna di Foca

Una colonna isolata, di cui in tutto il secolo XVI. si vedeva una porzione del piedestallo; ricoperto questo di poca terra fino al plinto della colonna, ha dato origine a varie congetture sulla sua forma, posizione, e pertinenza; sino a farsene un membro della Grecostasi dal Tiranesi.

Scavata ora fino al piano antico, e parecchie canne verso la Consolazione, fisserà il vero principio del Foro da quella parte; non poco lontana dai confini assegnatigli dal Nardini.

Il dì 13. marzo 1813. scavandosi attorno a questa colonna per vederla a fondo, e così terminare le questioni; non solo un palmo sotto la terra comparve il piedestallo, ma con poco più si vidde la seguente iscrizione in buoni caratteri verso la Via Sacra, e l'Erario di Saturno.

OPTIMO CLEMENTISSIMO PIISSIMOQUE

PRINCIPI DOMINO N. FOCAE IMPERATORI

PERFETTO A DO CORONATO TRIVMPHATORI

SEMPER AVGVSTO

SMARAGDVS EXPRAEPOS- SACRI PALATII

AC PATRICIVS ET EXARCHVS ITALIAE

DEVOTVS EIVS CLEMENTIAE

PRO INNVMERABILIEVS PIETATIS EIVS

BENEFICIIS ET PRO QVIETE

PROCVRATA ITAL AC CONSERVATA LIBERTATE

HANC STATVAM MAIESTATIS EIVS

AVRI SPLENDORE FULGENTEM HVIC

SVBLIMI COLVMNAE AD PERENNEM

IPSIVS GLORIAM IMPOSVIT AC DEDICAVIT

DIE PRIMA MENSIS AVGVSTI INDICT VND

P C. PIETATIS EIVS ANNO QUINTO

Da questa iscrizione, supplita in qualche parola rotta per torne i perni, e il piombo nelle commissure dei marmi, che neppur si trovarono, si rileva, che la colonna è onoraria, eretta dall'esarco Smaragdo, venuto a Roma, con statua di metallo dorato sopra a onore dell'imperator Foca, colla data del dì 1. agosto dell'indizione XI., l'anno V. del di luì postconsolato, che comunemente si porta all'anno 608. di G. C., per gratitudine agli innumerabili di lui beneficj; e per aver procurata la quiete, e conservata la libertà all'Italia.

La colonna corintia, scanalata da cima a fondo, col suo capitello è stata tolta di botto da altra fabrica, forse del tempo degli Antonini. E' alta colla base, e capitello piedi 45., e sorge sopra un gran piantato con 11. scaglioni di marmo; rendendola così se non più bella, almeno più grandiosa, e alta 54. piedi. Il piedestallo è composto di pezzi, uniti senza perni; ma invece la cornice superiore fatta a modo di una cerniera lo stringe tutto. I pezzi non bene pareggiati dettero luogo ad un cedimento parziale, che ne ruppe fino la cornice, e il gran' plinto sopra; onde inclina la colonna circa un mezzo palmo verso il Palatino.

Il tutto sorge da un piano di travertini, anteriore, inclinato verso il fiume, ossia il ponente. Quando poi la colonna abbia cominciato a restar sepolta, non da vicine rovine; ma da scarichi portatici; non è facile dirlo. Pare, che verso il secolo XI. e XII. quando fu innalzata la contigua torre ultimamente demolita, non ne fosse coperto se non che il piantato della scala attorno.

NUOVA DESCRIZIONE DE' MONUMENTI ANTICHI ED OGGETTI D'ARTE CONTENUTI NEL VATICANO E NEL CAMPIDOGLIO COLLE NUOVE SCOPERTE FATTE ALLE FABRICHE PIÙ' INTERESSANTI NEL FORO ROMANO E SUE ADIACENZE, COMPILATA PER USO DE' COLTI VIAGGITORI DAL SIG. AVV. D. CARLO FEA Presidente alle Antichità Romane, e socio ordinario dell'Accademia Archeologica Romana. ROMA MDCCCXIX. 1819

Foro Romano

Piantine del Foro Romano