Tesori di Roma: foto di Roma gratis

SONAR SOUND ROMA 2003

SONAR SOUND ROMA 2003

Formula di Ryoji Ikeda

"In FORMULA, l'ipnotica e ipertecnologica creazione audiovisual di Ryoji Ikeda, il bit informatico si svela come la mente pulsante del nostro mondo. Incroci di rette generano riverberi luminosi e acustici d'infinito; spettri di flussi binari generati da una matrice numerica che sembra controllare le nostre vite, sedandoci ogni giorno con un fiume di informazioni e immagini, mentre la verità non si può nemmeno intuire, nascosta chissà dove."

tratto dal volume RedBook per Roma Europa Festival

I tappi per le orecchie distribuiti all'entrata sono il segno evidente che si andava incontro a qualcosa di "straordinario". Così è stato. Una sorta di montagne russe elettro-sonore che da sole facevano vibrare il corpo. Il rumore, il frastuono, lo scrocchio, la schicchera elettronica dentro la 'sala settecento' dell'Auditorium hanno raggiunto una purezza che difficilmente si riesce ad ascoltare: niente più del suono elettronico ha bisogno della qualità dinamica per essere apprezzato.

ll sincronismo tra il puntatore e il bersaglio, sempre colpito, inserito in un loop infinito, sembra visualizzare una per una le migliaia di incursioni aeree delle guerre chirurgiche degli ultimi anni. Le informazioni digitalizzate scorrono come fanno le nuvole nel cielo in un continuum senza sosta o almeno fino alla fine del video :) MT ©2003

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Sito ufficiale

Roma Europa Festival

Jamie Lidell

"Secondo Jamie Lidell i suoni devono colpire, non distrarre. Per questo la sua musica è lucida, eclettica e in grado di suscitare un divertimento sfrenato."

tratto dal volume RedBook per Roma Europa Festival

Scalzo, vestito scucito, veramente un clown del ritmo, se la suona e se la canta tutto da solo.

Campiona in diretta i suoi vocalizzi aggiunge i suoi ritmi e li manda in loop, uno sull'altro, risultando alla fine la composizione di una piccola orchestrina da strada con il coro al seguito. MT ©2003

Matthew Herbert Big Band

"Herbert incarna la figura geniale e dandy musicista contemporaneo, ma è anche uno dei più seguiti teorici dell'elettronica sperimentale, in cui l'uso dei suoni già esistenti non è permesso e campionare la musica altrui è assolutamente interdetto.

Herbert, anticonformista e contestatore, rivendica l'edonismo e la riscoperta dei corpi contro la manipolazione degli spiriti attuata dalla televisione."

tratto dal volume RedBook per Roma Europa Festival

Non c'è dubbio che colpisce vedere un folletto che si aggira nelle melodie di una jazz band come faceva Arto Lindsay con le sue schitarrate quando suonava con i Lounge Lizards di John Lurie. Campiona in diretta con quel microfono dal filo rosso che sembra uscirgli dalla testa: una volta sugli ottoni, un'altra sulla batteria o chiede un rumore o un vocalizzo ad uno dei componenti della band, taglia, mette in loop, ritaglia e riascolta e velocissimo aggiunge effetti, il tutto mentre una jazz band soffia sui fiati, batte sulla batteria, alza il basso e forza il piano. A contornare la performance del gruppo una cantante, Jamie Lidell sempre scalzo e con il frac sbracato, delle bacchette luminose per il direttore d'orchestra e un saggio di Herbert alla fisarmonica, come per dire che lui ci sa fare con gli strumenti. MT ©2003