Piazza di San Luigi de' Francesi, 00186 Roma, Italia
Orario Tutti i giorni 10:00–12:30, 15:00–18:45
Nel X sec. questi pressi erano detti ad Scorticlarios,
essendo il quartiere dei conciatori di pelli. Ai tempi dei Borgia
era detta piazza dei Lombardi e si estendeva verso piazza Madama,
ancora non esistendo il palazzo omonimo; fu anche detta piazza Saponaria;
infine prese l'attuale nome dalla chiesa dedicata a San Luigi re
di Francia nel 1589. Luigi IX (1226-70) fece una crociata in Egitto,
ma fatto prigione venne riscattato col pagamento di 400.000 bisanti
d'oro; avendo poi intrapresa l'8÷ crociata, sbarcato a Tunisi,
qui morì di peste.
I Francesi ebbero da principio chiesa ed ospizio presso l'antica
fondazione di Carlo Magno chiamata Campo Santo presso il Vaticano;
nel 3÷ e 4÷ sec. si trasportarono presso Sant'Andrea
della Valle, ma trovandosi troppo ristretti, fecero un cambio di
proprietà con l'abbazia di Farfa. Una confraternita francese
fu approvata da Sisto IV nel 1475, col nome della Vergine Immacolata
e San Luigi. Questa confraternita costruì l'attuale chiesa,
che fu inaugurata nel 1589.
Nell'interno: affreschi del Domenichino, tele del Caravaggio e di
Guido Reni; monumento dei soldati francesi morti nel 1849 all'assedio
di Roma; sepolcro del card. de la Grange, morto nel 1707 in età
di 105 anni, età alla quale non giunse mai alcun card.; vi
sono sepolti il Valadier, il card. De Bernis e Paolina Montmorin
Beaumont (1770-1803) figlia di un ministro di Luigi XVI, che, appena
uscita di convento, a 17 anni si trovò maritata per convenienze
sociali al conte Beaumont, che l'abbandonò indegnamente.
Durante il terrore fu vittima il di lei padre conte di Montmorin,
che fu vilmente assassinato, mutilato e impalato. Il delitto iniziò
la strage della famiglia, i membri della quale ad uno ad uno salirono
la ghigliottina. Nel 1803 la Beaumont, agonizzante per tisi, raggiunse
Chateaubriand suo amante, allora segretario d'ambasciata a Roma,
e morì il 4 novembre. Sul ricco monumento ha la seguente
epigrafe:
'Dopo aver veduto perire tutta la sua famiglia - suo padre, sua
madre, i suoi fratelli, sua sorella - Paolina Montmorin consumata
da una malattia di languore è venuta a morire - in terra
straniera - De Chateaubriand ha alzato - questo monumento alla sua
memoria'.
Nel luogo ora occupato dalla chiesa era un piccolo tempio rotondo
rimasto sempre incompiuto. L'area della piazza e via nei tempi imperiali
era occupata da parte delle Terme Neroniane ed Alessandrine; nel
1662 vi furono rinvenute le due grandi colonne, che servirono a
restaurare il lato sinistro del pronao del Pantheon. palazzo Massa
nel quale abitò Vittoria Accoramboni Peretti. (Gregorovius)
'Vi era pure un altro uomo conosciutissimi personalmente da Lucrezia
Borgia; era questi il Nestore dei notai romani, il vecchio Camillo
Bencimbene, la persona di fiducia per i negozi legali di Alessandro
e di tutti i cardinali e nobili di Roma. Teneva studio sulla piazza
dei Lombardi (San Luigi dei Francesi). Durò colà nell'ufficio
suo fino al 1505'. (Blasi)
CHIESA DI SAN LUIGI DEI FRANCESI
Fino al secolo xv i francesi possedevano a
Roma una cappelletta e un ospedale dedicato a S. Ludovico. Ma crescendo
di numero e d'importanza, questa loro cappella divenne troppo esigua
così che la cambiarono con la chiesa di Santa Maria e S.
Benedetto de Lellis che apparteneva ai padri di Farfa. Nel 1478
Sisto IV (Della Rovere) approvò la permuta, abolì
i titoli esistenti e autorizzò la costruzione di una nuova
chiesa col titolo di Santa Maria, S. Dionisio e S. Ludovico. Caterina
de' Medici contribuì largamente con abbondanti elemosine
a questa edificazione cui Sisto IV concesse titolo parrocchiale
per tutti i francesi dimoranti in Roma, in qualunque rione essi
fossero. Privilegi che furono solennemente rinnovati da Leone X
(1512-21) a istigazione di suo nipote Giuliano de' Medici protettore
della nazione francese. La fabbrica fu compiuta nel 1589 e l'8 ottobre
di quell'anno venne solennemente inaugurata. Sotto Urbano VIII (1623,
Barberini) erano sotto la sua giurisdizione 1692 persone.
Facciata. - E di travertino e ne fu architetto Giacomo della Porta.
Ai due lati: statue di S. Luigi e di S. Dionisio del Lestage: le
statue minori della parte superiore e lo stemma sono del medesimo
artista. Nel basamento: la salamandra circondata da fiamme, che
era l'impresa di Francesco I.
Interno. - A tre navi, divise da pilastri.
Le decorazioni di stucco, i capitelli e le doratura sono del Derizet.
L'affresco della volta è del Natoire.
Il pergamo ha nelle sue facce figure di santi dipinte a olio nel
secolo xvi.
Navata di destra:
la Cappella: S. Giovanni Battista del Naldini.
Sepolcri di Giulia Lego (1846) di Claudio Puteani (1577), dello
scultore Roguet (1850) sulla parete di destra; e del cardinale Carlo
D'Angennes di Rambouillet (1587) e di Ernesto Colin (sec. xix) su
quella di sinistra. -
Nel pilastro esterno: monumento funebre ai soldati francesi morti
nell'assedio di Roma nel 1849.
2™ Cappella.
Sull'altare: S. Cecilia, copia di Guido Reni dall'originale di Raffaello
che è nella pinacoteca di Bologna.
Sulle pareti: Storie di Santa Cecilia del Domenichino.
Pilastro esterno: sepolcro di Nicola Vlenghel (1737). Di faccia:
sepolcro del pittore Saverio Sigalon (1857). -
3 Cappella S. Giovanni di Valois del Parrocel.
Sepolcri del cardinal d'Ossat legato di Enrico IV e di Luisa Guillemin
(1859).
Nel pilastro: sepolcro di monsignor Giulio Level (1871).
Di faccia: sepolcro del pittore Boguet (1839).
4 Cappella. Sull'altare: S. Dionisio di Giacomo del Conte. L'affresco
sulla parete di destra è di Gerolamo Sicciolati, quello sulla
parete di sinistra e le battaglie della volta sono di Pellegrino
Tebaldi.
Nel pilastro: sepolcro del pittore Carl Paerson, direttore dell'Accademia
di Francia (1715). Sotto questo sepolcro: tavola di bronzo in memoria
della elargizione di Caterina dei Medici. -
Di faccia: sepolcro del conte Giusto Pons Florimond de Fais de la
Tour Maubourg, ambasciatore di Luigi Filippo a Roma. Questo sepolcro
fu scolpito dal Lemoyne nel 1837. -
5™ Cappella. Del Crocefisso:
sepolcri dello scultore Deschamps (1837), di Giuseppe Sisco (1830),
dell'archeologo Titeux (1846), del pittore Wicar, direttore dell'Accademia
di Napoli; degli scultori Grasset o Bonnardel (l856, del pittore
Guerin scolpito dal Lemoyne nel 1836, di J. B. Lerout d'Augincourt
(1814, del pittore Gastone Tys modellato dal Desvergnes nel 1896
Monumento funebre del cardinale De la Grange d'Acquian morto a 102
anni nel 1724. -
Altar maggiore: L'assunzione della Madonna di Francesco Bassano.
Navata di sinistra:
1a Cappella: S. Sebastiano del Massei.
Sepolcri del cardinale de Bernis, scolpito da Max Laboureur nel
1805 e di Paolina di Montmorin eseguito dal Manin nel 1805. L'epitaffio
è del visconte di Chateaubriand. Nel pilastro di faccia:
memoria funebre a Claudio Gelide, detto il Lorenese, eseguita nel
1836 dal Lemoyne. -
2™ Cappella.
Sull'altare: S. Nicola del Muziano.
Ai due lati di questo: due sante del Massei (?).
Nelle pareti e sui pilastri pitture di Baldassare Croce. La volta
è di Ricci da Novara.
Nel pilastro di faccia: sepolcro del cardinale Bartolomeo Lasagni,
legato a Parigi (1857) -
3™ Cappella. Fu fatta edificare a spese dell'abbate Elpidio Benedetti
con architettura di Plautilla Bricci, romana. È dedicata
a S. Luigi e il quadro sull'altare è di questa medesima Bricci.
Il quadro sulla parete di destra è di Nicola Pinson, quello
a sinistra è del Gemignani -
4™ Cappella: Il quadro dell'altare e gli affreschi della volta sono
di Carlo Lorence. I quadri laterali sono del Baglioni. Sul pilastro
di faccia: sepolcro di Eugenia Baldi-Podier (1833). -
5™ Cappella: Il Redentore che chiama l'apostolo S. Matteo e i quadri
laterali sono di Michelangelo da Caravaggio.
La volta e i due profeti che stanno dalle due parti sono del Cavalier
d'Arpino. Sepolcro del cardinale de la Tromouille (secolo xviii).
Sacrestia. -
S. Donisio che rende la vista a due ciechi del Bevieux.
Chiostro. -
In questo chiostro furono trasportate per la maggior parte le tombe
della chiesa prima del restauro. Esse sono disposte nel modo seguente:
Sarcofago romano. Pietra tombale di Andrea da Toledo, capitano delle
armate pontificie (1518). Pietra tombale di Guglielmo d'Hautbois
(1467) Sepolcro con busto di Bernardino du Bovay (1625). Grande
monumento funebre del 1566. Pietre tombali di Giacomo de Penco (1510),
di Heniguen (1471), di Enrico Uranc (1471), di Pietro de Amectis
(1510), di Jacopo Brugère (1470) e un'altra anonima del 1382.
LE CHIESE DI ROMA GUIDA STORICA E ARTISTICA DELLE BASILICHE, CHIESE E ORATORII DELLA CITTÀ DI ROMA - DIEGO ANGELI