Chiesa di San Giacomo degli Incurabili
Questa chiesa fu fondata dal cardinal Pietro
Colonna col contiguo spedale circa all'anno 1339, e Niccolò V
poi la concedè alla Compagnia di mapp. Nel 1600 il cardinale
Antonio Maria Salviati Fiorentino, Protettore di detta Compagnia,
rinnovò da' fondamenti la chiesa, e la dotò di bonissime
entrate. Il disegno è di Francesco Ricciarelli da Volterra,
al quale, per causa di morte, succedè Carlo Maderno, che
proseguì sì bella fabbrica, e la ridusse a perfezione
con la facciata.
Nell'altare della prima cappella a mano destra è dipinta
la Resurrezione di nostro Signore dal cavalier Roncalli. Nella seconda
cappella è l'immagine di Maria, e il bassorilievo
di marmo, che rappresenta s. Francesco di Paola in atto di
venerare questa immagine, è di M. le Gros; e i due quadri
laterali son di Giuseppe Passeri. Gli altri ornati di stucco
sono dello stesso M. le Gros.
Nella terza cappella il s. Gio: Batista, che battezza
nostro Signore, è del cavalier Passignano. La cena del emdo
con gli Apostoli, nel quadro dell'altar maggiore, e nella volta
un Dio Padre grande con puttini ad
affresco è opera di Gio: Batista Novara, fattali
fare dal cardinal Salviati.
L'istoria di Melchisedec, che diede il pane benedetto ad Abramo,
con altre figure dipinte dalla banda destra del medesimo altare,
sono di Vespasiano Strada; e quel della manna nel deserto, con sopra
due Santi, e nella volta
gli Angioli, è del Nappi.
Nella cappella dei signori Graziani, dall'altro lato della chiesa,
è dipinta con bell'invenzione la Natività di Gesù
con li pastori da Antiveduto Gramatica.
La statua di s. Giacomo in quella, che segue, è
scultura
d'Ipolito Buzi da Vigù. Nell'ultima cappella il s. Giacomo
dipinto in piedi, che guarda Maria Vergine in Cielo, con puttini,
e da basso una donna inginocchioni, che è la signora Virginia
Tolfia, fondatrice di questa cappella, è di Francesco Zucchi.