Chiesa di San Girolamo degli Schiavoni o degli Illirici o dei Croati
Sorge presso la via di Ripetta, dirimpetto
al nuovo ponte sul Tevere che mena ai Prati di Castello. La contrada
ove si innalza la chiesa dicevasi nel secolo XVI la Schiavonia.
Nel secolo XIV giunsero la prima volta fra noi molti profughi
dalle contrade dell' Illiria e Schiavonia, infestate dai Turchi,
pei quali nel 1450 circa fu eretto un ospizio presso un' antica
chiesuola detta di s. Marina vicino al Tevere, tenuta
da un eremita, il quale, essendo dalmata di origine, aveva di già
introdotto in essa il culto di s. Girolamo, il santo connazionale.
Niccolò V lo donò perciò agli Illirici,
Dalmati e Slavi nel 1453 come ospedale: nel 1475 Fantino
di Valle da Traù lasciò un legato acciochè
fosse in più ampia forma fabbricato l' sopra che avea
l' apparenza di un' angusta casupola. Ivi si ricevevano
i pellegrini nazionali che si fornivano di cibo e vi si ospitavano.
In una bolla di Niccolò V in data 21 aprile 1453
si trova la storia dell' origine di questa chiesa . Da
questo documento ricavasi, che Girolamo de' Potonia ed altri
poveri eremiti dimoranti in Roma e di nazionalità slava,
chiesero al papa la facoltà di costruire ed edificare un
ospedale sotto l' invocazione di s. Girolamo in Ecclesia
diruta et discooperta s. Marine de Campo Martio, la qual chiesa
era posto sotto la giurisdizione del titolare di s. Lorenzo
in Lucina. Il papa annuì alla domanda e concesse ai supplicanti
la predetta chiesa, le cui rendite non eccedevano due fiorini d' oro
di camera. Oltre l' ospizio degli uomini vi era anche vicino
al medesimo una casa d' asilo per le donne povere di quella
nazione. Nel libro dei decreti della congregazione di Santo Hieronimo
di Sciavoni di Roma in data 17 maggio 15700 si legge: fu anche
decretato che per esser la casa assignata ad uso delle povere donne
della natione nostra posta in via detta Schiavonia, dove al presente
è deputato il serraglio per habitatione delle pubblice meretrici,
che non essendo conveniente che le dette donne honeste Schiavone
habitino in luocho dishonesto. Quel luogo che dai medesimi fu ampliato,
essendo fatiscente, fu di nuovo riedificato nel 1588 da Sisto V.
Nel 1541 gli statuti della compagnia dell' ospedale di s. Girolamo
furono riformati dal celebre cardinal Pietro Bembo. S. Pio V
innalzò a titolo cardinalizio questa chiesa, e primo titolare
ne fu monsignor illustrissimo cardinale Santacroce romano.
L' annua entrata di 368 scudi, della mensa capitolare
della chiesa suddetta, doveva dividersi fra 11 persone, cioè:
un arciprete, sei canonici, e quattro beneficiati. La detta collegiata
fu eretta da Sisto V, sotto il patronato dei signori Peretti,
la quale stabilì però l' obbligo di residenza
pei detti prebendati. La chiesa è ad una sola nave. Una delle
sue cappelle è dedicata ai ss. slavi Metodio e Cirillo.
L' altare maggiore ha sotto la mensa un' urna di verde
antico. Da pochi anni è stata splendidamente restaurata.
Armellini