Si ha di questa chiesa antichissima un primo documento nel sinodo che S. Gregorio Magno indisse nel 594 sotto l'imperatore Maurizio; sinodo nel quale compariscono i titolari di essa per la prima volta. Fu restaurata da Leone III (775), da Paolo II (Barbo) nel 1464, da Pio VII (Chiaramonti) nel 1813 e finalmente dal pontefice Leone XII (Della Genga) nel 1825.
Interno. - E' a una sola navata, con le pareti nude e imbiancate a calce. Sull'altare di destra, bassorilievo di Mino da Fiesole e di Giovanni Dalmata che faceva parte del monumento di Paolo II nei sotterranei vaticani e che fu quivi trasportato nel 1650. L'abside fu dipinta per ordine di Clemente VII (1523, Medici) dal fiorentino Anastasio Fontebono. La sedia episcopale è lavoro cosmatesco del secolo XVIII. A sinistra: Monumento funebre di Stefano de Surdis, scolpito nel 1300 da Giovanni Cosmati, figlio del secondo Cosimo e autore dei monumenti di S. Prassede, di S. Maria sopra Minerva e di S. Maria Maggiore.
Nel convento attiguo è l'ospizio Margherita per le orfane.
Diego Angeli - Le Chiese di Roma - Guida Storica e Artistica delle Basiliche, Chiese e Oratori della Città di Roma