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Chiesa di San Nereo e Achilleo

Chiesa di San Nereo e Achilleo
Chiesa di San Nereo e Achilleo

Sulla via Appia, presso la porta S. Sebastiano. Questa chiesa era l'antico titulum - o parrocchia - conosciuto col nome di Fasciola. L'etimologia di questa parola non Ë certa: alcuni vogliono derivarla da una qualche matrona cristiana chiamata Fabiola o Fasciola, dimorante in quei luoghi; ma altri veggono in essa il ricordo della fascia caduta dal piede ferito di S. Pietro, quando evaso dal carcere Mamertino cercava di fuggire da Roma. Questo fatto narrato negli atti del martirio di Processo e Martiniano, sarebbe avvenuto sulla Via Nova poco lunge dai portici delle Terme di Caracalla. Il De Rossi appoggia con documenti epigrafici quest'ultima supposizione. Un primo accenno a questo titolo si ha in una iscrizione funebre del 337 scoperta nella basilica di S. Paolo. Nel 471 vi morÏ il padre di S. Felice III, prete di quel titolo e nel 499, tre altri suoi preti, Aconzio, Paolino e Epifanio, sottoscrissero ai sinodi di Simmaco. Nel secolo xii questa chiesa era fra i titoli pi˘ insigni della citt‡, ma a poco a poco fu abbandonata finchË essendo quasi caduta al suolo Sisto IV (1474 - 81, della Rovere) non la riedificÚ dalle fondamenta dandole pi˘ piccole dimensioni. Nel 1596, il cardinale Baronio che ne fu titolare, la restaurÚ di nuovo e innalzÚ nella piazzetta anteriore la colonna di granito grigio che ancora esiste. Facciata. - Le pitture a chiaroscuro che adornano questa facciata, pitture oggi molto sbiadite e rovinate sono di Gerolamo Massei. Interno. - A tre navate, divise da colonne tolte a edifici pagani. Le pitture delle pareti e il quadro di S. Domitilla sono di Cristoforo Roncalli. L'altar maggiore, i plutei e l'ambone sono opera cosmatesca del secolo xiii. (Giacomo Cosmati ?) Quest'ultimo unitamente al cero pasquale, non furono eseguiti per questa chiesa, ma vi furono portati da S. Silvestro in Capite durante il restauro di Sisto IV. I leggii, perÚ sono moderni e rimontano al 1590, epoca del restauro ordinato dal cardinal Baronio. - Nell'Abside: sedia episcopale, con un frammento della xxvii omelia di S. Gregorio. Ma questa iscrizione Ë posteriore e si deve all'errore, creato dal non sapere che esistesse un'altra basilica ai due santi eponimi, sulla via Ardeatina. Fu in questa e non nel titolo di Fasciola che il Papa pronunciÚ la ben nota omelia. Dietro la sedia: affreschi del secolo xiii, che rappresentano il Pontefice in atto di pronunciare la sua allocuzione. Nell'arcone: mosaici rappresentanti la Trasfigurazione, Ges˘ fra MosË ed Elia, l'Annunciazione e alcuni apostoli, eseguiti verso l'anno 800 per ordine di Leone III. D'innanzi agli altari laterali: candelabri e vasi romani adattati al culto cristiano.