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Chiesa di San Cesareo

Chiesa di San Cesareo
Chiesa di San Cesareo

Sulla via di Porta S. Sebastiano.

È una antica diaconia che nei tempi di mezzo venne chiamata in Turri dalla vicinanza di una delle tante torri che servivano alle fazioni romane, come fortezze. Nel libro pontificale sotto la vita di Leone III (795-816) e di Leone IV (847-855) il monastero che le era annesso venne detto ad Corsas, non si sa bene se per essere abitato da monache della Corsica - come sembra più probabile - o per essere derivato dalla famiglia Corsa. Sul finire del secolo xvi il papa Clemente VIII (1592-1605, Aldobrandini) fece riedificare la chiesa dalle fondamenta e probabilmente ne fu architetto Giacomo della Porta. Nel secolo xix Pio IX (1847-78) fece restaurare la chiesa, riducendola allo stato attuale.

Interno. - È a una sola navata, con due altari del secolo xiv, alle pareti laterali. Il soffitto è intagliato a cassettoni e porta le armi aldobrandine di Clemente VIII. Nell'abside il musaico rappresentante il Padre Eterno, è di Francesco Zucchi, su cartoni del cavaliere d'Arpino. L'altare maggiore è opera dei Cosmati, se bene non si conosca chi della famiglia lo abbia eseguito: i due Angeli che sollevano le cortine, sono fra le più complete sculture che ci rimangono di quei marmorarii. I plutei che chiudono il presbiterio sono di eguale stile, ma il seggio sopra di essi vi fu aggiunto nel restauro del secolo xvi. Anche la cattedra dietro l'altare fu restaurata. .