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Chiesa San Francesco a Ripa

Chiesa   San Francesco a Ripa
Chiesa San Francesco a Ripa

Piazza di S. Francesco D'Assisi, 88, 00153 Roma, Italia

Orario apertura
Chiesa e Santuario: 7.00 - 13.00 14.00 - 19.30

Li Padri Benedettini donarono questa chiesa, che si trova nel fine di una spaziosa strada, che va a Ripa grande, a s. Francesco d' Assisi, la cui fabbrica ingrandì, e raggiustò nel 1231 il Conte Ridolfo dall'Anguillara; e Lelio Biscia l'ampliò con avervi fatto il coro, che Alessandro Vipereschi maggiormente ha dilatato. Quivi abitano li Frati Riformati di s. Francesco, a' quali lasciò per risarcimento della chiesa il Cardinale Lazzaro Pallavicino una copiosa elemosina, con la quale hanno rimodernato la chiesa, fatte le volte, e la facciata con l'architettura di Mattia de' Rossi.
Nella prima cappella a mano destra il Crocifisso di legno fu scolpito da Fr. Diego laico di questo convento. V'è il deposito del dottissimo Card. Michelangelo Ricci Romano.
Nella terza la Madonna, e s. Giuseppe è opera di Stefano Legnani Milanese scolare del Cignani, e poi del Maratta. l'altre pitture sono di Giuseppe Passeri. l'architettura è di Gio: Corbelli intagliatore.
Nella cappella Rospigliosi dedicata a s. Pietro d' Alcantara e s. Pasquale, il quadro dell'altare è di Giuseppe Chiari; e gli ovati della volta sono di Tommaso Chiari: e Giuseppe Mazzuoli scolpì le quattro virtù cardinali. l'architettura è di Niccola Michetti.
l'altar maggiore è disegno d' Antonio Rinaldi, col tabernacolo; e li santi Gio: Battista, e Lorenzo li dipinse ne' pilastri Paolo Guidotti; e nel coro si conserva il quadro del Cav. d' Arpino, con un s. Francesco, che va in estasi, donato dal Card. Sfondrato; e le altre pitture sono di Gio: Battista da Novara.
La cappella, che siegue, fatta buona parte di marmi, è disegno di Giacomo Mola, e le pitture sono del Cav. Gasparo Celio; e per esser degli Albertoni, li Signori Altieri vi hanno posta la statua della B. Lodovica, scolpita in marmo perfettamente dal Cav. Bernini, e fatto fare il quadro col Bambino Gesù, Maria Vergine, e s. Anna di Baciccio Gauli Genovese. l'altre pitture sono del Cav. Celio scolaro del Roncalli. Nella navata il sepolcro della Marchesa Paravicini è d' Ercole Ferrata.
Il quadro dell'altare nella cappella contigua, dove è istoriato Cristo morto, con le Marie, vien tenuto di Annibale Caracci; e il deposito di Laura Mattei, disegno del Passarelli, ha il busto scolpito da Niccolò Menghino, col bassorilievo antico incontro, che è notabile.
Nell'altra cappella vi è il quadro della Sa Annunziata di Francesco Salviati, ed il resto di Gio: Battista Novara. Il sepolcro di Monsignor Paravicini in un pilastro, è opera di Cammillo Rusconi.
Nell'altra, che segue vi è il quadro con la Concezione di Maria Vergine, opera di Martino de Vos. l'Assunta da uno de i lati è opera di Antonio della Cornia, e la Natività, che è dall'altro è di Simone Vovet; la volta, d' un suo allievo, e il deposito è disegno di Giacomo Mola. Fuori della cancellata della cappella maggiore, dalla parte dell'epistola vi è un altro deposito di marmo, con alcune figure fatto da Francesco Fontana Lombardo; ed il s. Francesco dipinto ad affresco fuori della chiesa in una nicchia, dove è la fontana, è di Guido Reni, presentemente affatto svanito. Un altro dipinto nella stanza, ove dormiva s. Francesco, si crede del Domenichino; e le pitture del claustro sono di Fr. Emanuelle da Como Riformato Francescano.

Armellini

Chiesa San Francesco a Ripa

In quegli anni Gaulli, Giovanni Battista, detto il Baciccio vide crescere considerevolmente il proprio prestigio: già membro dell’Accademia di San Luca dal 1669, ne divenne principe nel 1674. Al 1675 risalgono due straordinari capolavori, l’Adorazione dei pastori (Fermo, chiesa di Santa Maria del Carmine) e la Madonna col Bambino e sant’Anna per la Cappella Alteri in San Francesco a Ripa, la stessa per la quale Bernini eseguí la statua della beata Lodovica Albertoni; al 1676 la Morte di san Francesco Saverio (Roma, San’Andrea al Quirinale).
Negli stessi anni, altri dipinti di superba qualità come il Cristo e la Samaritana (Roma, Gall. Spada) e l’Angelo Custode (Genova, coll. priv.) affrontano con veemente originalità il tema della composizione di figure nel paesaggio con un risultato di inedita, cosmica fusione.

Storia dell’arte Einaudi

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