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CHIESA di SAN CARLO ai CATINARI

CHIESA di SAN CARLO ai CATINARI
CHIESA di SAN CARLO ai CATINARI

Piazza Benedetto Cairoli, 117, Roma, Italia

Aperto 07.30-12.00 / 16.00-19.00
Orario Messe Feriali 8.00; 9.30; 18.30 Festivi 10.00; 11.30; 18.00
Durante la celebrazione della Santa Messa non è possibile visitare la chiesa
Gli orari possono subire cambiamenti. Si suggerisce di verificare contattando la chiesa. Telefono: +39 06 68307070
Nei giorni festivi l'apertura pomeridiana è prolungata fino alle 19:30.

L'Anno 1612 fu cominciata la fabbrica di questa chiesa con l'abitazione dei Chierici Reg. di s. Paolo, detti Barnabiti, e dopo il Card. Leni lasciò grandi facoltà, e denari per poter ridurre a perfezione questa bella impresa. Ell'è parrocchia. L'architettura della chiesa è di Rosato Rosati; e la facciata fu fatta con disegno di Gio: Battista Soria.

La prima cappella è ricca di marmi disposti con architettura di Simon Costanzi, e appartiene alla casa Costaguti, essendo stata eretta dal Cardinal Gio. Battista. Il quadro della Nunziata è una delle belle opere del Lanfranco. Il quadro col martirio di s. biago nell'altare della cappella grande, che segue, è di Giacinto Brandi, l'architettura però è del Cavalier Rainaldi.

Nella cappella seguente il quadro è d'Antonio Gherardi, che fece anche il disegno di questa cappella dedicata a s. Cecilia. E nell'altra cappelletta della B. Vergine il quadretto è copia fatta da Pietro Valentini dall'originale di Scipione Pulzone da Gaeta che sta nel coro superiore.

Nel quadro dell'altar maggiore, disegno di Martino Longhi, si vede dipinto s. Carlo, che porta il santo Chiodo sotto al baldacchino, con molte figure, opera bellissima del Cavalier Pietro da Cortona.

La volta della tribuna fu dipinta dal Lanfranco già vecchio, ed il ciborio di pietre preziose e matalli dorati, fu fatto con disegno di Simone Costanzi.

Il lanternino della cupola ha dentro dipinto un Dio Padre con puttini da Gio: Giacomo Semenza Bolognese, allievo di Guido Reni; e le quattro virtù, che sono nelli peducci di essa cupola, dipinte con belle, e peregrine invenzioni, sono eccellenti opere del Domenichino.

Vicino alla porta della sagrestia, seguitando il giro è un altare con li ss. Mario, Marta, Abacuc, ed Audiface, opera del Romanelli; e nella cappella grande che siegue è dipinto il transito di s. Anna, da Andrea Sacchi, quadro eccellentissimo ed in grandissimo conto tenuto.

L'ultima cappella è stata rifatta, ed ornata di marmi coll'architettura di Mauro Fontana, dalla casa Cavallerini, e dedicata a s. Paolo; il quadro dell'altare che rappresenta la caduta del medesimo è di Giuseppe Ranucci allievo del Cav. Conca, e li due ovati laterali, e la volta sono di Filippo Mondelli: le pitture ad affresco a piedi della chiesa sopra le porte, dove è s. Carlo che fa elemosina, una è di Mattia Preti detto il Cavalier Calabrese, e l'altra è di Gregorio suo fratello.

Nella sagrestia vi è un quadro, che stava prima nell'altar maggiore, con s. Carlo in atto di orare, ed un Angiolo in aria, che rimette la spada, di mano d'Andrea Comodi Fiorentino, e un altro che rappresenta il transito di s. Benedetto di maniera antica, che stava sull'altare di una piccola chiesa detta s. Benedetto in clausura situata sulla piazza, e fatta demolire da Alessandro VII. Dietro all'altar maggiore è un s. Carlo mezza figura bellissima ad affresco di Guido Reni, che stava nella facciata della chiesa.

Testo tratto da: Descrizione delle Pitture, Sculture e Architetture esposte in Roma di Filippo Titi stampato da Marco Pagliarini in Roma MDCCLXIII

Il testo è nel dominio pubblico.

San Carlo e Biagio ai Catinari

Fu cominciata ad edificare l' anno 1612 e costò oltre 90,000 scudi. Rosato Rosati ne architettò l' interno, Gio. Battista Soria la facciata che è ricca di travertini e sculture. È ad una sola navata, con cupola. L' altar maggiore è di Martino Longhi, ed ha quattro bellissime colonne di porfido con capitelli di metallo dorato. Il quadro rappresentante s. Carlo è di Pietro da Cortona: la volta della tribuna fu dipinta dal Lanfranco. Il Domenichino vi dipinse negli angoli le quattro virtù cardinali. In questa chiesa sono sepolti i cardinali Gerdil e Fantoni ed il celebre ma bizzarro letterato Giovan Gherardo de Rossi. Fu consacrata solennemente da Clemente XII nell' anno 1722, allora cardinale Corsini.

Armellini

San Carlo e Biagio ai Catinari

Il card. Gio. Battista Leni nel Leni, eresse questa chiesa , il cui nome si deriva dai venditori ed artefici de' catini, col disegno di Rosato Rosati, eccettuata la facciata , ch'è di Gio. Battista Sorìa, il quale e l'adornò di due ordini, uno corintio, e l'altro composto.

L'interno è d'ordine corintio, ed è decorato di belle pitture. L'Annunziata nel quadro della prima cappella a destra e del Lanfranco : il martirio di S. Biagio sull'altare della crociata è una buona opera di Giacinto Brandi. L'altar maggiore , fatto sopra i disegni di Martino Lunghi, è ornato di quattro colonne di porfido, e d'un quadro di Pietro da Cortona, esprimente la processione di penitenza, che S. Carlo Borromeo fece fare in occasione della peste di Milano. Dietro questo altare si vede una bella mezza figura di S. Carlo, dipinta a fresco da Guido Reni. Le pitture della tribuna sono del cav. Lanfranco; e gli angoli della cupola , che rappresentano le quattro virtù cardinali, sono opere bellissime del Domenichino. Nella prima cappella dopo l'aitar maggiore verso la porta della sagrestia il quadro del martirio di S. Mario è di Romanelli. il quadro della crociata rappresentante la morte di S. Anna, è un capo d'opera di Andrea Sacchi. Presso questo altare sul pilone a destra è il monumento sepolcrale dell'illustre card. Gerdil, famoso pe' suoi scritti in favore della religione cristiana. Sul pilone opposto presso l'altare di S. Biagio è quello del cardinal Fontana.

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San Carlo e Biagio ai Catinari

Così fece il Domenichino delle Virtù Cardinali nella Chiesa di S Carlo ai Catinari allorochè alludendo all'imprese ed all'arme de Borromei cavò spiritosi concetti adequati al proposito di ciascheduna di quelle virtù mentre per altro lì mostrò nell'istorie rigoroso oftervatore di quelle e le espresse col dovuto decoro mirabilmente.

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San Carlo e Biagio ai Catinari

Eretta nel XVII secolo: la cupola è una delle più grandi di Roma. L'interno è a croce greca. Il quadro dell'Annunciazione della cappella a diritta, è di Lanfranco r il quale fece altresì le pitture della vòlta dell'aitar maggiore. Questo altare è abbellito da colonne di porfido, e da un quadro di Pietro da Cartona, rappresentante una Processione di S. Carlo Borromeo. Nel coro si ammira un affresco di Guido, figurante S. Carlo. La cupola ha le Virtù cardinali, del Domenichino. Andrea Sacelli eseguì nella cappella di Sant'Anna la morte di questa Santa, ed è il suo capo d'opera.

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Church of San Carlo e Biagio ai Catinari

This is a noble Edifice, adorned with one of llic most beautiful Cupolas in Rome. The Ceiling of the Tribuna was painted by Lanfranco; and the Cardinal Virtues, in the Angles of the Cupola, by Domenichino: they are strikingly fine; particularly the figure of Fortitude!!! The Annunciation in the first Chapel, on the right of the Entrance-door, is by Lanfranco; and the Death of St. Anna, inone of the Chapels of the Cross, by Andrea Sacchi! The High Altar is decorated with four columns of porphyry, and a Picture by Pietro da Cortona. The Ceiling of the Sacristy was painted by Lanfranco, and represents the Assumption: and an Adjoining Room contains a Portrait of S. Carlo, by Guido !

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Church of San Carlo e Biagio ai Catinari

In S. Carlo ai Catinari may be seen similar paintings at the angles of the cupola, also by Domenichino, but not equal to the former. This church is dedicated to S. Charles Borromeo, and has its name from a manufacture of wooden dishes, catini, being carried on in the Piazza in front of it. It was built in 1612. There is a painting of the saint behind the altar, by Guido. S. Charles, who was of the noble family of Borromeo at Milan, seems well deserving of the praise bestowed upon him by Eustace. His fame rests upon a far different foundation from that of many of his brethren in the calendar; and if ever a man deserved such reverence from his fellow-men, it would be S. Charles Borromeo.h His family was one of illustrious rank at Milan, and he himself was son of Count Gibert Borromeo, by Margaret de' Medici, sister of Pius IV. He was made cardinal in 1560, and afterwards Archbishop of Milan. He turned his attention particularly to establishing ecclesiastical seminaries, and reforming the religious orders. He was particularly instrumental in bringing the Council of Trent to a conclusion. His death happened in 1584, and he was canonized in 1610. Lives of him have been written by Guissano, Godeau, and others.

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Church of San Carlo e Biagio ai Catinari

This church was built in the beginning of the last century upon the design of Rosato Kosati; but the front, which is a finer piece of architecture than the church,was raised upon the plan of Giovan Battista Soria . It consists of a corinthian,and a composite order of good proportion

The fresco paintings of the tribune are by Cavalier Lanfranco, and those on the corners under the cupola , representing the cardinal virtues , except that of Temperance , whichwas finished by Cozza, are very fine works of Domenichino

The picture over the altar in the first chapel on your right hand is a fine work of the aforesaid Lanfranco . It represents the Annunciation of the Virgin Mary , and the expression of her humility , and confusion is beautiful

The picture over the high altar in the middle of four porphyrien columns , representing S. Carlo in a procession , is one of the finest works of Pietro da Cortona

That over the first altar on the other side of the chusch is by Romanelii, and

The next over the altar of the cross , representing the death of S. Anna by Andrea Sacchi,is a beautiful picture

The antiquarian: or, The guide for foreigners to go the rounds of the ... Di Angelo Dalmazzoni - 1803

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